«Uno dei grandi peccati è stato “maschilizzare” la Chiesa».
«Uno dei grandi peccati è stato “maschilizzare” la Chiesa». Lo ha riconosciuto papa Francesco in un discorso a braccio questa mattina nel dare udienza la Commissione teologica internazionale. Il papa non ha voluto leggere il discorso destinato ai membri della Commissione, perché gli fa male parlare troppo a lungo, data la sua situazione polmonare, ma non ha voluto rinunciare a parole schiette.«Ringrazio per quello che fate, la riflessione teologica, è molto importante. Ma c’è qualcosa che non piace a me di voi, scusatemi la sincerità», ha detto Francesco guardando gli astanti e contando le donne: «Una, due, tre, quattro donne: poverette! Sono sole! Ah, scusami: cinque!», cinque sui 28 presenti. La questione è che, ha detto, «la Chiesa è donna. E se noi non sappiamo capire cos’è la teologia di una donna, mai capiremo cos’è la Chiesa».«Su questo dobbiamo andare avanti – ha esortato –. La donna ha una capacità di riflessione teologica diversa da quella che abbiamo noi uomini. Sarà perché io ho studiato tanto la teologia di una donna, Hanna-Barbara Gerl, su Guardini», ha ricordato. «Uno dei grandi peccati è stato ‘maschilizzare’ la Chiesa. E questo non si risolve per la via ministeriale, questa è un’altra cosa – ha sottolineato –. Si risolve per la via mistica, per la via reale. A me ha dato tanta luce il pensiero balthasariano: principio petrino e principio mariano. Si può discutere questo, ma i due principi ci sono. È più importante il mariano che il petrino, perché c’è la Chiesa sposa, la Chiesa donna, senza maschilizzarsi».«Vi domanderete – ha aggiunto – dove porta questo discorso? Non soltanto per dirvi che abbiate più donne qui dentro, ma per aiutare a riflettere. La Chiesa donna, la Chiesa sposa. E questo è un compito che vi chiedo, per favore. Smaschilizzare la Chiesa».
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