UN AUGURIO PROFETICO PER LE CHIESE
UNA UNITÀ ECUMENICA TRA LE CHIESENon spero in una Chiesa unificata; non miro alla fusione del profilo confessionale, regionale, anche nazionale delle Chiese cristiane. Non deve essere così. Io spero in una unità ecumenica fra le Chiese cristiane in cui le diversità si riconcilino. Ma non è una speranza sciocca ed eccentrica? No, è una visione realistica, che la base delle Chiese ha cominciato a realizzare già da tempo. Così non rinuncio alla mia speranza: una ecumene tra le confessioni cristiane è possibile, anzi, necessaria. Deve partire dal basso ed essere strappata alle alte gerarchie ecclesiastiche. Questa è la mia visione:- i dogmi, creati dagli uomini, che dividono le Chiese, passeranno in seconda linea di fronte alla veri-tà di Dio e al messaggio di Gesù. Strutture premoderne e mediovali, in cui le persone, soprattutto le donne, godono di minori diritti, si dissolveranno. Le arroganti autorità ecclesiastiche, che nel corso dei secoli si sono attribuite sempre maggiore potere, saranno riportate a dimensioni umane;- saranno superati una buona volta tutti i privilegi e le pretese, medioevali e premoderne, della Chiesa cattolica nei confronti delle altre Chiese cristiane, i loro uffici e funzioni religiose. L’infallibilità papale e l’idolatria pseudocristiana della persona del pontefice faranno posto a un ufficio petrino, che sarà al servizio dell’intera cristianità e funzionerà nell’ambito di strutture sinodali e conciliari;- anche il fondamentalismo biblicistico, le tendenze separatiste e il provincialismo regionale di matrice protestante verranno respinti a favore di una Chiesa responsabile di fronte al mondo e di una illuminata «libertà del cristiano», che non mostra né presunzione moraleggiante né intolleranza dogmatica;- anche il tradizionalismo ortodosso-orientale e la sua liturgia verranno superati. Saranno trasformati in un cristianesimo con un maggiore riferimento alle origini e al tempo stesso contemporaneo, che può agire da lievito nella nuova organizzazione della politica e della società, anche nei Paesi dell’Europa dell’Est.Nell’insieme, non spero in un sistema di Chiese che sia santo, ma in Chiese che siano di nuovo più orientate al Vangelo e aperte ai bisogni dell’uomo e della donna del nostro tempo. (Hans Küng, Ciò che credo)
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