Sinodo tedesco /1. Arriva la storica svolta sul sacerdozio femminile
Ludovica Eugenio 16/09/2022, 17:38
Tratto da: Adista Notizie n° 32 del 24/09/2022
41209 FRANCOFORTE-ADISTA. Forse lo shock della traumatica bocciatura del primo documento in discussione, quello sulla sessualità (v. Adista Notizie n. 31/22 e articoli qui di seguito), ha dato uno scossone salutare alla quarta assemblea del Cammino sinodale della Chiesa tedesca (8-10/9): le mozioni successive (ruolo delle donne, sinodalità, celibato dei preti) sono state approvate, con risultati anche sorprendenti. Il 9 settembre, in particolare, rappresenta per certi versi un momento storico: l’82% dei vescovi e il 92% dei laici tedeschi hanno votato a favore del documento che formula una chiara richiesta a papa Francesco di aprire le porte dell’ordinazione sacerdotale alle donne, rivedendo il documento di Giovanni Paolo II Ordinatio sacerdotalis e valutando le proposte di riforma a livello mondiale. La votazione è stata seguita da una lunga standing ovation (katholisch.de, 9/9).
La votazione è stata preceduta da un lungo dibattito, conclusosi con una consultazione interna tra i vescovi e l’introduzione di un emendamento che riguarda, appunto, la richiesta al papa di riesaminare il documento del magistero wojtyliano del 1994 che ribadisce che il ministero ordinato è riservato agli uomini.
Un «passaggio storico» per il presidente del forum sulle donne mons. Franz-Josef Bode: ora i vescovi tedeschi potrebbero portare con sé il testo approvato nella loro visita ad limina a papa Francesco in programma a novembre. Certo, il papa non è obbligato dal diritto canonico a prendere atto del testo, «ma c’è un obbligo morale», ha detto Bode, a occuparsene. «Quando parli così tanto di sinodalità, poi non puoi semplicemente ignorarla».
Per la co-presidente del forum sulle donne, la teologa dogmatica di Münster Dorothea Sattler, l’accettazione del testo di base rappresenta un «grande segnale per le comunità ecumeniche». È la prima volta, infatti, che una Conferenza episcopale nazionale ha accettato di rivedere le argomentazioni a favore dell’esclusione delle donne dai ministeri ordinati e per molte donne questa decisione potrebbe trasformarsi in un incoraggiamento a rimanere nella Chiesa cattolica.
Il documento adottato costituisce un invito alla Chiesa universale a riconsiderare la questione dei ruoli e dei ministeri delle donne nella Chiesa, dichiarando «essenziale» una riflessione sulle diverse posizioni teologiche nella prospettiva della giustizia di genere e in dialogo serrato con le scienze sociali e umane. «Non è la partecipazione delle donne a tutti i servizi e gli uffici ecclesiali che deve essere giustificata, ma l’esclusione delle donne dal ministero sacramentale», afferma il documento.
Il testo di base invoca una maggiore uguaglianza di genere e sottolinea che le donne sono sottorappresentate nella pastorale e nelle posizioni di responsabilità. Nelle strutture esistenti, si afferma, molte di loro constatano un «sessismo sperimentabile quotidianamente» e altre forme di discriminazione, il che incoraggia le donne ad assumere una leadership in contesti pastorali e sacramentali; «Consapevoli della violenza spirituale e sessualizzata contro le donne e in considerazione della continua emarginazione e discriminazione delle donne nella Chiesa cattolica, è urgente un’ammissione di colpa e un cambiamento di consapevolezza e di comportamento».
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