IL PROGETTO DI GESU’ NON CONTEMPLA IL RIFIUTO E L’ALLONTANAMENTO DI FRATELLI IN DIFFICOLTÀ
COME CRISTIANI NON POSSIAMO TACERE
Venerdì 6 luglio nell’anniversario della visita a Lampedusa, Papa Francesco celebrerà messa per i migranti.
L’occasione rafforza ancora di più la necessità, sollecitata da un gruppo di cristiani di Scampia, che molti sentiamo,
di affermare chiaramente che
IL PROGETTO DI GESU’ NON CONTEMPLA IL RIFIUTO E L’ALLONTANAMENTO DI FRATELLI IN DIFFICOLTÀ
“Ero straniero e non mi avete accolto” (Mt 25,43)
“Non dimenticate l’ospitalità alcuni praticandola hanno accolto degli angeli senza saperlo” (Eb 13,2)
Possibile che l’origine di ogni male del nostro paese sia rappresentato dalla presenza e dall’arrivo di queste
persone in difficoltà? Fino a quando dovremo sopportare questo linguaggio di odio che pervade la vita pubblica
e penetra fin dentro le nostre case?
I migranti non accolti potranno mai perdonarci? E i rom continuamente rifiutati e spostati a forza da un
quartiere all’altro della città, potranno mai farlo?
La chiusura dei porti e addirittura la proposta di non rispondere alle chiamate di soccorso che sta provocando
una nuova serie di morti nel Mediterraneo, è un’istigazione a delinquere perché contraria a tutte le leggi del
mare e alla coscienza civile, morale e religiosa di ogni tempo ed ogni luogo.
Quante bugie e quanta ipocrisia intorno a questo problema ormai strutturale e non più emergenziale, effetto
inevitabile dell’atteggiamento dei paesi ricchi che continuano a rubare risorse ed esportare armi proprio nei paesi
da cui partono questi disperati.
Se noi cristiani abbiamo ricevuto il dono della Parola, lo dobbiamo all’opera di antichi migranti: Abramo era
migrante, Mosè era migrante, Gesù era un senza fissa dimora, Pietro fu migrante fino a morire a Roma. Paolo
era migrante, e se non fosse stato accolto durante la tempesta, prima da Malta, poi da Siracusa, Reggio,
Pozzuoli e Roma, che non chiusero i loro porti ed offrirono assistenza ed ospitalità, il vangelo non sarebbe
arrivato fino a noi. E in quel vangelo Gesù ci dice: «ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi
miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me» (Mt 25,45).
Come cristiani non possiamo tacere!
Gli stranieri di oggi sono migranti simili ai 30 milioni di italiani che più di cento anni fa hanno cercato scampo
dalla miseria in altri paesi.
Dove sta l’invasione degli immigrati se negli ultimi 10 anni sono sbarcate 700.000 persone su una
popolazione italiana di 60 milioni?
E’ in malafede chi dice che diamo 35 euro ogni giorno ad ogni migrante. Questi soldi vanno nelle tasche degli
italiani che gestiscono i centri, mentre solo 2,5 euro riceve il migrante (forse).
Quante bugie poi sul fatto che i migranti tolgono lavoro agli italiani! Quanti di noi sono disponibili a fare i
badanti, i braccianti agricoli, i pastori, i manovali edili, i facchini, gli stallieri, …?
Quante le falsità e le ipocrisie nel considerare che tutte le ONG lucrino sulla pelle di questi disperati; nel
delegare alle motovedette libiche il salvataggio e il rimpatrio nei centri di raccolta (veri lager!).
Il Cardinale Sepe ha affrontato questi drammatici temi nella lettera pastorale del 16/7/2017 e parlandone in
varie occasioni. Nella lettera egli scrive tra l’altro: “Si adotti in ogni comunità parrocchiale – o in un insieme
pastorale di più parrocchie – un barbone o uno straniero, curandolo nei suoi bisogni immediati, circondandolo
di ogni premura”. Papa Francesco è stato esplicito nella esortazione apostolica Gaudete et exultate: “…per
esempio, la situazione dei migranti. Alcuni cattolici affermano che è un tema secondario […] Possiamo
riconoscere che è precisamente quello che ci chiede Gesù quando ci dice che accogliamo Lui stesso in ogni
forestiero”. Questi testi creano un terreno fertile per continuare il cammino evangelico attraverso una capillare
opera di sensibilizzazione a livello ecclesiale e auspicare iniziative pubbliche e di massa a sostegno del principio
fondamentale della fraternità e dell’accoglienza. Perché non sia più in discussione da parte di nessun
governo il “se” accogliere, ma al massimo il “come” accogliere, rispettando la dignità e i diritti degli
individui.
Scampia, 4 luglio 2018
Le prime realtà e singoli firmatari
Francesca Avitabile, Aldo Bifulco, Giacomo Calvino, Lino Chimenti, Corrado Maffia, Rosa Maria Parente, P.
Sergio Sala sj, Decanato Ottavo Archidiocesi di Napoli, Gruppo Taizé Scampia, Comunità del Cassano, Ass.
Scuola di pace, Lasalliani Scampia, Suore della provvidenza Scampia, Ass. comunità La Sorgente, Parrocchia
S. F. Caracciolo, Caffè Letterario Scampia, Centro Ascolto Caritas Scampia, Ass. AQua, Maria Speranza Perna
l’appello parte da Scampia ma è aperto a chiunque voglia firmarlo.
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