Verso un “noi” sempre più grande. Giornata mondiale dei migranti e del rifugiato
«Maestro, c’era uno che scacciava demoni e volevamo impedirglielo, perché non era dei nostri». Un uomo, che liberava altri dal male e li restituiva alla vita, viene bloccato dai seguaci di Gesù.
Giovanni, il discepolo amato, il teologo fine, “il figlio del tuono”, ma che è ancora figlio di un cuore piccolo, morso dalla gelosia si fa portavoce di una mentalità gretta, fatta di barriere e di muri, per la quale non conta la vita piena dell’uomo, il vero progetto di Gesù, ma la difesa identitaria del gruppo, il loro progetto deviato, la forma prima della sostanza, l’iscrizione al gruppo prima del bene, l’istituzione prima della persona, la loro idea prima dell’uomo: il malato, il povero…. può aspettare, la loro felicità può attendere.
Ed ecco la “bella notizia” di Gesù: non vi insegno un nuovo sistema di pensiero, ma vi indico una risposta alla fame di vita più grande. Il Vangelo non è una morale, ma una sconvolgente liberazione. Infatti Gesù sorprende i suoi: “Chiunque aiuta il mondo a liberarsi e fiorire è dei nostri. Semini amore, curi le piaghe del mondo, custodisci il creato? Allora sei dei nostri. Sei amico della vita? Allora sei di Cristo.
Quanti seguono il Vangelo autentico, senza neppure saperlo, perché seguono l’amore. Si può essere di Cristo, senza appartenere al gruppo dei dodici. Si può essere uomini e donne di Cristo, senza essere uomini e donne della chiesa, perché il regno di Dio è più vasto della chiesa, non coincide con nessun gruppo.
Noi vogliamo seguire Gesù, l’uomo senza barriere, il cui progetto si riassume in una sola parola “comunione con tutto ciò che vive”: non glielo impedite, perché chi non è contro di noi è per noi. Chiunque aiuta il mondo a fiorire è dei nostri. Gli esseri umani sono tutti dei nostri e noi siamo di tutti, siamo gli “amici del genere umano” (Origene).
Il Vangelo termina con parole dure: «Se la tua mano, il tuo piede, il tuo occhio ti scandalizzano, tagliali». Gesù ripete un aggettivo: il tuo occhio, la tua mano, il tuo piede. Non dare sempre la colpa del male agli altri, alla società, all’infanzia, alle circostanze… Il male si è annidato dentro di te: è nel tuo occhio, nella tua mano, nel tuo cuore. Cerca il tuo mistero d’ombra e convertilo.
La soluzione non è una mano tagliata, ma una mano convertita. Come si converte la mano? Offrendo un bicchiere d’acqua. Chiunque vi darà un bicchiere d’acqua non perderà la sua ricompensa. È consolante. Gesù semplifica la vita, la fa semplice. Un sorso d’acqua per essere di Cristo. Tante volte ci sentiamo frustrati, impotenti, il male è troppo diffuso, la corruzione troppo forte. Gesù dice: tu porta il tuo bicchiere d’acqua; fidati, il peggio non prevarrà
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