Pandemie ed ecosistemi
di Aldo Bifulco
1) Io faccio riferimento alla tesi emersa nel mondo scientifico/ ambientalista. Le pandemie sono l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi. La “biodiversità”, che l’uomo sta distruggendo, è uno scudo nei confronti delle zoonosi. Credo che questo elemento sfiori, forse, appena la mente della gente comune ( e non solo!) che preferiscono individuare la causa in qualche untore ( meglio se straniero!) o addirittura in “un castigo divino”. Gli effetti del coronavirus sono stati amplificati dalla stupidità e l’inefficienza dei politici che governano il mondo, vedi Trump, Johnson, Bolsonaro, alcuni europei… che non hanno avvertito il pericolo di questo virus sconosciuto.
2) Nel primo periodo c’è stata parecchia superficialità indotta anche dalla sottovalutazione di molti politici italiani( non posso non ricordare l’invito di Salvini ad uscire dalle case e a far venire i turisti nella bella Italia, per poi assumere il ruolo di chi spinge per interventi di una durezza estrema…è il solito atteggiamento contraddittorio di chi assume costantemente la tecnica dello sciacallaggio!). Poi la gente ha capito il pericolo e, quindi, ha cominciato a rispettare abbastanza le indicazioni pervenute, a più riprese, dal governo e dal comitato scientifico. Per superare l’angoscia è emersa la creatività, esplosa nei vari media. Ma anche una diffusa solidarietà. Quella del “paniere solidale (Chi ha metta e chi non ha prenda)” è molto bella e sarebbe utile da tener presente nella ricostruzione del paese nel dopovirus. Credo che la gente abbia capito l’importanza della sanità pubblica che, negli ultimi, tempi è stata bersaglio di vandalismi e di atti violenti. Non mancano episodi tesi a sfruttare la situazione…e la camorra è in agguato!
3) Questo periodo di “vita sospesa” può essere di grande aiuto per la riflessione e la meditazione personale. Il Papa stamattina ha detto: “silenzio, preghiera e contemplazione”. Anche il digiuno eucaristico può far emergere l’importanza di vivere l’Eucarestia in modo più intenso e partecipato. Voglio sperare che non prevalgano spinte “magico- sacrali”. Mi sembra che Bergoglio stia guidando la cristianità a vivere la fede, cercando di coniugare la tensione verso il Dio-mistero e l’ amore gratuito verso i fratelli.
4) Non so bene. Certamente c’è una maggiore propensione verso la preghiera. Ma quale? Forse abbondano i “rosari”, ma non credo ( però spero!) che ci sia un maggior avvicinamento alla Bibbia. Ovviamente ci sono, a mio avviso, invece dei gruppi, già avviati a questo modo di vivere la fede, che stanno intensificando questo approccio, anche usando gli strumenti della tecnologia. E questo mi consta !
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