Giornata Mondiale dell’Acqua: un bene tutt’altro che gratuito in Italia
Oggi è la Giornata Mondiale dell’Acqua, un bene che dovrebbe essere accessibile a tutti, ma che per 2,1 miliardi di persone è ancora inaccessibile.
In questo 22 marzo 2019 ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua che per quest’anno ha come tema l’approvvigionamento di acqua per tutti gli abitanti del Pianeta. Questa ricorrenza è stata istituita nel 1992 per cercare di sensibilizzare le persone ad evitare lo spreco inutile di acqua e soprattutto per porre l’obiettivo di portare l’acqua pulita a tutte le persone nel mondo.
“Water for all: Leaving no one behind” nessuno deve essere lasciato indietro, questo l’obiettivo dell’agenda 2030, un obiettivo che però siamo ben lontani dal raggiungere.
L’ONU nel 2010 ha definito l’acqua come «un bene essenziale per il pieno godimento della vita e di tutti gli altri diritti basilari»e in questa giornata spiega anche che attualmente sono ben 2,1 miliardi gli abitanti del Pianeta che non hanno accesso ad una fonte di acqua sicura. Con questa definizione si intende che più di 2 miliardi di persone non hanno modo di bere acqua pulita e non contaminata nel momento in cui ne hanno bisogno. Un disastro causato dalla cattiva gestione delle risorse, dalla siccità e dallo spreco che avviene nei Paesi maggiormente sviluppati.
In Africa e Asia ogni giorno donne e bambini percorrono una media di 6 km per procacciarsi acqua pulita e potabile, un percorso che al ritorno viene effettuato con 20 litri di acqua sulle spalle. La situazione però non è ancora arrivata nella sua fase peggiore, dal momento che si calcola che nel 2030 saranno 700 milionile persone che si troveranno a migrare per mancanza di acqua.
Un numero enorme che per comprenderlo è bene compararlo con il numero degli abitanti degli Stati Uniti: 323 milioni. Gli effetti di una migrazione di questo genere sarebbero devastanti per l’umanità.
Nel nostro Paese l’approvvigionamento di acqua non obbliga le persone a percorrere lunghi tragitti, ma il servizio di acqua è ben lontano dall’essere gratuito o accessibile a tutti.
In Italia una famiglia spende in media 468 euro l’anno per la bolletta idrica (dati 2018), un prezzo che di anno in anno tende ad aumentare e che rispetto al 2017 è cresciuto del 2,9% (un rincaro di 12€ l’anno). I dati vengono dagli studi effettuati da Cittadinanzattiva che fa sapere come il prezzo dell’acqua in Italia veda anche delle grandissime disparità tra le varie città.
Grosseto è la città dove l’acqua costa di più e dove una famiglia spende la bellezza di 753€ l’anno per il consumo di acqua corrente, un costo enorme se lo si compara con quello di Isernia dove ogni famiglia spende in media 120€ l’anno, oppure il costo per Milano dove si ha una media di spesa di 149€.
La siccità sarà un problema anche per l’Italia che pian piano vede impoverirsi le sue fonti naturali. Se qualche anno fa a preoccupare era il Lago di Bracciano, nelle vicinanze di Roma, in questo inizio 2019 a dare preoccupanti segni di impoverimento è il Po, che giorno dopo giorno si impoverisce sempre più. A soffrire maggiormente di problemi di siccità è la zona settentrionale della penisola, maggiormente colpita in questo senso.
Questi fenomeni non si possono risolvere nel breve tempo, si pensi solo che il caso del Lago di Bracciano, scoppiato nell’estate del 2017, è ben lontano dall’essere un brutto ricordo. Allo stato attuale delle cose il lago vicino alla Capitale è ancora 145,5 centimetri dallo zero idrometrico, soglia stabilita per permettere l’utilizzo delle acque per i cittadini.
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