LETTERA APERTA A DON MIMMO BATTAGLIA
Carissimo Don Mimmo, nostro Vescovo
siamo i fratelli e sorelle della Comunità di base del Cassano che, opera essenzialmente nella periferia Nord di Napoli, tra Scampia, Secondigliano e Mianella..
Siamo “affascinati” dalle tue lettere per la profondità degli argomenti e per la bellezza dello stile. Ci chiediamo, però, se la gente che frequentiamo siano in grado di percepire il valore delle tue argomentazioni, né ci pare che i parroci ne facciano sintesi e le riportino con chiarezza ai loro fedeli.
Scusaci, ci rivolgiamo a te, come abbiamo fatto ai tuoi predecessori (con scarsi risultati), perché ti sentiamo particolarmente vicino e sensibile nei confronti delle questioni che intendiamo sottoporti.
La Pace. Eravamo presenti alla Manifestazione “Mai più guerre”, il 19 Novembre, organizzata da Pax Christi ed altri movimenti pacifisti, partita dal Porto di Napoli e conclusasi nel Duomo.
Il 25 febbraio siamo stati tra gli organizzatori di una Marcia della Pace, “Italia ripensaci” a Scampia, partita dalle Vele e conclusa al Giardino dei Cinque continenti e della nonviolenza, che ha visto la partecipazione di tutte le Associazioni del territorio e di altre realtà cittadine. Ma sono stati molti i momenti in cui abbiamo cercato di tener viva questa tematica, in ambito sociale, politico ed ecclesiale. Infine, al recente Convegno nazionale delle Comunità di base che si è tenuto a Pesaro (2-4 giugno), siamo stati promotori di un Documento finale “L’unica vittoria è la pace”, approvato in assemblea ed inviato alle Istituzioni nazionali ( che troverai in allegato). Siamo consapevoli che la fine dei conflitti che affliggono il mondo non sia possibile senza una “conversione “ dei potenti della terra, ma speravamo che, almeno a livello locale, potessimo raggiungere qualche risultato sensibile. La richiesta al Sindaco di Napoli di dichiarare Napoli “ città denuclearizzata” e all’Autorità portuale di bloccare l’entrata nel porto delle navi a propulsione nucleare , non hanno avuto esito. Così come la richiesta al Governo italiano di firmare il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Noi crediamo che non bisogna demordere e che dobbiamo sollecitare risposte e posizioni chiare e non evasive.
I Rom. Alcuni di noi hanno vissuto l’emozione della “lavanda dei piedi “ di giovedì santo al Campo Rom. Abbiamo apprezzato il tuo invito alla stampa di non occuparsi tanto dell’evento, quanto della situazione di vita dei Rom che rappresenta un’offesa alla dignità dell’uomo. Abbiamo sperato che qualcosa si sarebbe smosso, eppure sono state tanti gli interventi, i documenti, promossi, soprattutto, dai Gesuiti, dai Fratelli Lasalliani, da Padre Alex Zanotelli, e dalla rete di associazioni di Scampia, a cui aderiamo anche noi. A tutt’oggi niente, o quasi, Ad una recente assemblea (era presente anche Gennaro della nostra Comunità) con la presenza dei Rom, a fronte della decisione improrogabile (?) dell’apertura dell’asse mediano e della conseguente chiusura del Campo di Cupa Perillo, si prospettavano soluzioni piuttosto inquietanti. Eppure se si facesse ricorso alle case sfitte e agli Istituti vuoti, probabilmente qualche soluzione più sostenibile potrebbe essere individuata.
L’Ambiente. Appare chiaro che la questione ambientale sia decisiva per la sopravvivenza della nostra specie e rappresenti la triste eredità che lasciamo alle prossime generazioni. Di fronte al “grido della terra che si unisce al grido dei poveri” c’ è una piatta indifferenza generale e viene scarsamente considerata nell’agenda della politica, a livello globale, ma in particolare nella compagine governativa del nostro paese, dove si annidano anche posizioni negazioniste.
Noi abbiamo accolto con grande interesse le encicliche di Papa Francesco, in particolare la “Laudato si’”. Durante la pandemia l’abbiamo letta, studiata approfonditamente e commentata. Ne è nato un opuscolo che ti inoltriamo. Noi crediamo che la Chiesa e la Scuola siano le sole agenzie di massa capaci di far riflettere il popolo su questa problematica e magari dare slancio ai movimenti giovanili che sembrano le uniche realtà giustamente sensibili di fronte alla sorte della terra e dell’umanità. Forse gli insegnanti di religione e le catechesi parrocchiali potrebbero assumere l’enciclica del Papa come testo da approfondire, con la speranza che qualcosa possa cambiare nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato, tempo fa, anche col Card. Crescenzio Sepe che ci assicurò un suo intervento al riguardo. Noi siamo ancora in attesa. Ma siamo convinti che tu sappia incidere sui tuoi preti perché possano assumere un ruolo importante nella sensibilizzazione del mondo dei credenti in Cristo.
Ovviamente ci farebbe assai piacere avere una interlocuzione diretta con te.
Con grande stima e riconoscenza
La Comunità del Cassano.
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