JAMES LOVELOCK (1919-2022)James Lovelock ci ha lasciati il giorno del 103° compleanno.
Lovelock è stato un inventore e uno scienziato straordinario, conosciuto in tutto il mondo come il padre della Teoria di Gaia. Ricordo l’emozione che mi prese la prima volta che lessi il suo libro ‘Gaia: A New Look at Life on Earth’. ‘Gaia’, un nome gioioso che evocava in me un meraviglioso senso di appartenenza alla Natura. Il sottotitolo ‘Uno sguardo nuovo alla vita sulla Terra’ era una promessa mantenuta. Lovelock mi introdusse davvero a un modo nuovo di guardare la vita. Rimanendo scienziato, coglievo la poesia della Natura. Per la prima volta percepivo che tutte le cose “visibili e invisibili” erano fili di un’unica trama che attraversa e riveste la superficie di questo piccolo, meraviglioso Blue Planet (Pianeta Blu). Il soprannome in inglese può essere letto anche come ‘pianeta triste’. Ho questa immagine che la ‘tristezza’ di Gaia derivasse dall’osservare come il proprio figlio più piccolo, quello di cui Gaia potrebbe andare maggiormente orgogliosa, sia così poco fedele alla sua vocazione di ‘sapiens’. Antropomorfizzando Gaia, immagino la sua espressione come quella di Myriam nella ‘Pietà’ di Michelangelo. Una madre con lo sguardo dolce e addolorato che tiene in grembo il corpo di un giovane ormai inerte. Ma Gaia è anche gioia, amore per la vita, bio-filia. Non a caso E.O. Wilson, il padre dell’ipotesi della biofilia, scrisse una lunga e bellissima lettera di incoraggiamento ai membri della Gaia Society, la società scientifica che raggruppa gli studiosi di Geofisiologia. Una lettera che fu per me di ispirazione su un orizzonte lontano, quello in cui l’amore per la vita (biofilia) diventerà così alto, profondo e consapevole da abbracciare l’intero pianeta vivente (Gaia). Ho sempre cercato di tenere vivo questo orizzonte, anche a costo di giocarmi parte della mia credibilità scientifica. Perché, per lungo tempo, essere uno scienziato ‘gaiano’ era visto con sospetto, come un’incursione ‘new age’ nella scienza. Sono stato il primo docente di Geofisiologia all’Università di Torino e il primo anno raccolsi solo 3 studenti. Sapevo che il percorso per fare entrare Gaia nelle istituzioni avrebbe richiesto un duro lavoro di verifica sperimentale. Sapevo che “extraordinary claims require extraordinary proof” (Carl Sagan), affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie. E Gaia è veramente un’affermazione straordinaria. Oggi siamo a metà del percorso. Gaia è accettata come teoria capace di previsioni eccellenti, ma non è del tutto accettata nelle conseguenze pratiche. Gaia ha le sue leggi, che non possono essere violate senza conseguenze. Dobbiamo conoscere meglio Gaia, imparare dalla sua saggezza costruita in 3.800 milioni di anni. Imparare a trasformare il suo sguardo di Pietà in un sorriso di Gaia. Foto: James Lovelock e la statua di Gaia (2005). Credit: The original uploader was Bruno Comby at English Wikipedia. – Transferred from en.wikipedia to Commons., CC BY-SA 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3873472
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