GUERRA IN UCRAINA SIAMO PAZZI E IRRESPONSABILI
(Beppe Manni Gazzetta di Modena 23.IV 2022
Modena-Kiev in linea d’aria, sono 2000 Kilometri: circa 20 minuti di volo per un missile atomico. E anche noi italiani giochiamo alla guerra. Incoscientemente. Stupidamente. Criminalmente. Quasi rassicurati dai super missili americani dotati di testate nucleari appostati a Brescia e ad Aviano. A 200 Km da Modena!
Sabato 19 febbraio duecento volontari in rappresentanza di partiti e associazioni, si sono dati appuntamento in piazza Pomposa a Modena per dimostrare contro la guerra in Ucraina, contro la vendita delle armi, per la pace per la soluzione non violenta dei conflitti. Piccolo gruppo di cittadini inascoltati, nell’indifferenza generale. In altri tempi masse di giovani e adulti manifestavano nelle piazza per la cessazione della guerra in Vietnam, contro la dittatura di Pinochet in Cile poi più nulla. Nemmeno per la guerre del Golfo, dei Balcani, per i massacri delle post-primavere nordafricane, per i bombardamenti russi e americani che hanno devastato queste regioni che vivevano pacificamente. Niente neppure per l’Afganistan. I nostri aerei guidate dai giovani ‘eroi’ italiani hanno distrutto, ucciso, devastato. Eppure ricordiamo bene o per esperienza diretta o per averlo letto sui libri di storia cosa vuol dire la guerra. Morti per le strade, case distrutte, opere d’arte (la nostra memoria), cancellate per sempre. E poi torture, fucilazioni, deportazioni. Fughe ed esodi in massa di famiglie innocenti che non comprendono e soffrono in silenzio come pecore portate al macello. Noi lasciamo ai diplomatici il tentativo di sgarbugliare la delicata matassa. Sorridenti, seduti in poltrona a parlare. E intanto sui nostri teleschermi vediamo come in un videogioco, corazzate che puntano cannoni e missili, migliaia di carri armati manovrare ai confini, aerei con bombe atomiche a bordo sfrecciare sui cieli. Sui confini tra Ucraina e Russia si contano i primi morti. Carovane di famiglie in fuga.Si parla tranquillamente di una terza guerra mondiale. Siamo pazzi e irresponsabili. Ghandi diceva a suo tempo che se tutte le madri dell’Europa nel 1915 fossero scesi in piazza, occupato le caserme e schierate sui confini, avrebbero evitato 50 milioni di morti in un mare di sangue e di lacrime. Non possiamo più tacere e abbandonare i nostri destini in mano a politici incoscienti che sembrano più preoccupati di gasdotti e crisi economiche che del bene vero dei loro popoli. Nella illusione che si possano controllare le guerre. La tragica storia recente ci insegna che piccoli fuochi hanno incendiato grandi foreste. Sarajevo, Danzica, Polonia ecc. Una volta aperta la gabbia della bestia non sappiamo quello che può succedere. Giovani scendete in piazza e sulle strade non solo per contestare l’esame di maturità. Ci sovrastano pericolo e problemi ben più gravi.
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