Il CONCORDATO…FIN DAI TEMPI DI DANTE, GUELFI E GHIBELLINI, PAPA E IMPERATORE (SI) DIVIDEVANO L’ITALIA
(Beppe Manni Gazzetta di Modena 9 febbraio 2020)
Il Concordato dell’11 febbraio del 1929, mise fine alla lotta tra Stato Pontificio e Regno d’Italia.
Dante fu vittima delle lotte tra Guelfi e Ghibellini tra il partito del papa e quello dell’imperatore che avevano diviso e insanguinato le città italiane: le monarchie d’oltralpe ne approfittarono chiamate dal papa o mandati dall’imperatore del Sacro romano impero a occupare e saccheggiare il Bel Paese. La Secchia Rapita di Alessandro Tassoni racconta la battaglia tra modenesi e bolognesi (a Zappolino nel 1325) uno della parte ghibellina e l’altra guelfa. Dante immagina di scrivere la Divina Commedia nel 1300 proprio all’apice di queste guerre intestine: “Ahi Costantin di quanto mal fu matre (causa) non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!”(Inferno XIX). Il poeta incolpa Costantino non di essersi convertito ma di aver donato nel 313 terre e privilegi a Papa Silvestro dando origine al potere dei papi. Anche Machiavelli e Gucciardini danno la responsabilità agli stati della chiesa di aver impedito all’Italia di diventare nazione come le altre monarchie europee.
Il Concordato dunque è l’ultimo atto di mille anni di confusione tra il potere politico e religioso in Italia che ha impedito la nascita di uno stato pienamente laico fuoridalle ingerenze delle gerarchie cattoliche e del Vaticano. Nell’ultimo secolo ad esempio: il socialismo e i movimenti operai nascono contro la chiesa, il fascismo con il Concordato compra l’appoggio dei cattolici; dopo la guerra, la contrapposizione tra il partito della gerarchie vede schierata la chiesa contro ‘i comunisti atei’. E poi in tempi recenti, le lotte per il divorzio, l’aborto, il fine vita, le unioni civili. Di fronte all’invadenza della chiesa un sano anticlericalismo e un laicismo dotto, cercava di opporsi ma poi per paure ed equilibri politici, oggi i laici tacciono; c’è molta reticenza. Ad esempio sul nuovo concordato del 18 febbraio del 1984 che per certi versi ha fatto aumentare i privilegi della chiesa. Oggi in una situazione italiana dalle molte religioni e dall’abbandono delle chiese.
Qualcosa sta cambiando. Francesco venuto dai confini della terra ha sprovincializzato la chiesa italiana. Insieme a nuovi vescovi preparati e disponibili al dialogo come Zuppi a Bologna e Castellucci a Modena. La reazione di alcuni cardinali che si vedono erodere il loro potere non sono mancate. Le nuove generazioni disinformate delle ragioni e dei danni di questa ingombrante presenza del Vaticano si dimostrano disinteressate. Abbandonano in silenzio la frequentazione religiosa.
E’ forse venuto il momento per l’Italia di ritrovare una sua laicità e indipendenza senza polemiche e rancori: gioverebbe alla politica e alla stessa chiesa che potrebbe recuperare prestigio, rispetto e interesse.
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