Disboscare la foresta pluviale intatta dell’Alaska: l’ultima follia di Donald Trump
Come se non bastassero già gli incendi in Alaska, ecco in un’ultima di tempo l’ultima follia del presidente americano Donald Trump, che vorrebbe cancellare le restrizioni sul taglio e il trasporto del legname imposte 20 anni fa, per proteggere la Tongass National Forest, la maggiore foresta degli Stati Uniti e la sola foresta pluviale temperata intatta del mondo.
Dopo aver ipotizzato l’acquisto della Groenlandia, Trump adesso chilometri quadrati situati nel sud-est dell’Alaska che ospitano l’immensa foresta. Secondo il Washington Post, il presidente vorrebbe far disboscare la foresta per dare spazio a progetti energetici e attività minerarie.
Ma non solo, avrebbe chiesto anche di eliminare il divieto di costruzione di nuove stradenel territorio, tutti limiti imposti dall’ultima amministrazione Clinton per salvaguardare il patrimonio boschivo della Tongass National Forest.
Così mentre numerosi incendi bruciano l’Amazzonia, anche un’altra foresta potrebbe essere a rischio. La sua proposta metterebbe in discussione ciò che finora è stato fatto per tutelare questo polmone verde.
La Tongass in parte è selvaggia, ma prima della tutela ciò non ne aveva impedito il disboscamento, nonostante qui ci siano alberi secolari, il cervo dalla coda nera e altre specie a rischio estinzione che andrebbero così a perdere il loro habitat naturale.
Immediata l’indignazione degli ambientalisti.
“Se il pianeta potesse parlare”, ha scritto la vulcanologa Jess Phoenix, “urlerebbe o piangerebbe per la disperazione”.
Ora a quanto riferiscono fonti anonime che avrebbero sentito pronunciare parole come “disboscamento della foresta” durante una conversazione privata tra Trump e il segretario dell’Agricoltura, Sonny Perdue, le cose si mettono davvero male.
Come dicevamo, Tongass è la più grande foresta pluviale temperata intatta del mondo e da tempo lotta contro i tentativi di disboscamento. Nel 2016 era stato messo a punto un piano per eliminare gradualmente il disboscamento della vecchia crescita nel Tongass entro un decennio e all’epoca il Congresso aveva stabilito che circa 5,7 milioni di acri di foresta selvaggia dovessero rimanere non sviluppati.
Se il piano di Trump riuscisse i provvedimenti riguarderebbero circa 10 milioni di acri dei 16,7 milioni totali della foresta.
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